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IL PERIODO DEL CONFLITTO MILITARE

La notte del 23 maggio 1915 l’esercito italiano oltrepassò il confine, le due ex alleate aprirono un nuovo campo di battaglia - il fronte sudoccidentale. Il fronte italo-austriaco era lungo 600 chilometri e correva dal passo dello Stelvio sul confine svizzero-italo-austriaco attraverso il Tirolo, la Carnia e l’Isontino sino al mare Adriatico. La parte meridionale del fronte si snodava sul territorio etnico sloveno e prese il nome dal fiume Isonzo (Soča), la cui riva sinistra rappresentava la linea difensiva generale degli Austriaci. Il fronte dell’Isonzo era lungo 90 chilometri. A partire dal monte Rombon (2208 m) correva lungo la conca di Bovec sino al Ravelnik (519 m), sulla riva sinistra dell’Isonzo saliva sullo Javoršček (1557 m) e da qui, attraverso il Lipnik (1867 m),il Vršič (1897 m) e Vrata (1938 m), raggiungeva il massiccio del Krn (2244 m). Dal Krn il fronte scendeva sul Mrzli Vrh (1359 m) e sul Vodil Vrh (1053 m) accanto al Kozlov Rob (426 m) sino all’Isonzo nei pressi di Dolje. Qui la linea di combattimento attraversava il fiume Isonzo. Dalla chiesa di Sv. Danijel presso Volče, attraverso Mengore (453 m) e Cvetje (quota 588) fino a Selo, dove veniva a toccare nuovamente il corso dell’Isonzo, formava la cosiddetta testa di ponte di Tolmin sulla riva destra dell’Isonzo, la quale serviva a proteggere la ferrovia presso Sv. Lucija (Most na Soči) e le vie operative che conducevano alla conca di Ljubljana. Da qui la linea di combattimento seguiva attraverso la Banjška planota (altipiano della Bainsizza) la riva sinistra dell’Isonzo sino a Sabotin (609 m), dove invece andava a spostarsi sulla riva destra. Sabotin era la prima colonna della cosiddetta testa di ponte goriziana, che correva lungo la linea Sabotin - Oslavje (Oslavia) - Podgora - Kalvarija (Calvario, 240 m). La testa di ponte proteggeva direttamente Gorica (Gorizia) ed impediva l’accesso alla Vipavska dolina (Valle del Vipacco). Nel tratto che andava dalla testa di ponte al mare, il fronte si snodava ai piedi dell’altipiano carsico, e il campo di battaglia del Carso era delimitato dalle cime delle alture: la cima di Sv. Mihael (S. Michele del Carso, quota 275) - Šmartin (S. Martino del Carso, quota 168) - Sei Busi (quota 118) - Griža (M. Grisa, quota 70) - Selce (Cave di Selz, quota 118) - Košič (quota 113) - La Rocca presso Tržič (Monfalcone) (quota 121). Il fronte dell’Isonzo si chiudeva ad occidente della foce del Timav (Timavo). Il campo di battaglia toccava direttamente la Contea Principesca di Gorizia-Gradisca con i distretti politici di Gorizia e dintorni. Gradisca d’Isonzo, Sežana, Monfalcone e Tolmin, in cui vivevano - secondo i dati relativi al censimento del

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HISTOIRE DES ALPES - STORIA DELLE ALPI - GESCHICHTE DER ALPEN 1997/2