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delle nascite fosse concentrato nei mesi di marzo ed aprile (Fig. 4). Egualmente notevole, benché meno clamoroso, il dato della parrocchia di San Daniele di Paluzza - che includeva villaggi di mereiai di spezie e di stoffe - negli anni tra il 1612 ed il 1800: da marzo a giugno il 48,0% delle nascite (Fig. 5). Infine un terzo esempio: la pieve di Santa Maria Maddalena di Invillino, abitata in prevalenza da tessitori, dal 1567 al 1800. L’andamento della curva è più dolce, ma ancora una volta troviamo una prevalenza significativa di nascite - il 40,8% - tra marzo e giugno (Fig. 6).[25]

Naturalmente vi furono delle variazioni, quantitative e qualitative, nel corso di questi tre secoli. Ad esempio, l’emigrazione dei tessitori rallentò quando -ta partire dal 1730 circa - proprio e soltanto nei villaggi che abbiamo definito «dei tessitori» aveva fatto incetta di artigiani per il suo fortunato esperimento di Verlagssystem Jacopo Linussio; il Ristretto del numero dei tesseri, e quantità di famiglie, che si impiegono nel negotio Linussio anno 1741 disegna una geografia e dei confini singolarmente e perfettamente coincidenti con la geografia ed i confini qui delineati: 426 mastri e 677 telai, che sarebbero divenuti 1100 nel 1770.[26]

Al contrario, in vai di Gorto vi fu un singolare incremento nel cinquanten-

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HISTOIRE DES ALPES - STORIA DELLE ALPI - GESCHICHTE DER ALPEN 1998/3