Fig. 3: Attività, passività e capitale netto della ditta Salvadori, in fiorini
Nota: Per il 1747 il grafico riporta la situazione prima e dopo la divisione tra le case di Trento e Pergine. Il forte incremento delle passività è legato al debito contratto verso l’erede della linea di Pergine per la liquidazione della quota di sua spettanza.
il commercio di marroni poco prima di ottenere, nel 1766, il titolo baronale, potrebbe non costituire una mera coincidenza. Analogamente, non va trascurato l’impatto che considerazioni di natura extra-economica possono avere esercitato sulla strategia di focalizzazione sul comparto serico. L’attività in questo settore garantiva infatti maggiore prestigio a una famiglia in procinto di essere ammessa nella ristretta cerchia del patriziato cittadino, una meta cui potevano ambire, di solito dopo una lunga attesa, quei mercanti che avessero conseguito un notevole successo negli affari, accumulando considerevoli fortune.[12]
La razionalità della gestione, la logica del profitto, l’importanza attribuita all’accumulazione del capitale, sembrano messe in dubbio anche dalle tecniche contabili adottate, che non contemplavano l’utilizzo della partita doppia, bensì di quella semplice, e non prevedevano chiusure periodiche dei conti. D’altro